Cimice asiatica, il settore resta alla finestra aspettando notizie certe sugli 80 milioni di euro (40 milioni per l'anno prossimo, 20 ciascuno per i successivi due) che dovrebbero dare una seppur limitata boccata d’ossigeno alle tante imprese con produzioni ortofrutticole colpite dall’insetto. Nella Legge di Bilancio 2020 è stato programmato, per il periodo 2020-2022, l’inserimento di una prima dotazione finanziaria a favore delle aziende danneggiate. Potranno accedere agli indennizzi le aziende dei territori colpiti anche se non hanno sottoscritto le polizze assicurative agevolate a copertura dei rischi previste dalle norme che disciplinano il Fondo di solidarietà nazionale istituito nel 2004 a sostegno delle imprese agricole. Le modalità sono però tutte da definire e capire: “Sono soldi che servono come il pane alle aziende produttrici - commenta Davide Vernocchi, fresco di riconferma nel ruolo di coordinatore del settore ortofrutticolo di Alleanza delle Cooperative - che mai come quest’anno sono alle prese con gravissimi danni legati alla cimice ma anche al clima: nei campi è mancata e manca la frutta di prima qualità e i ricavi ne risentono, tanti bilanci sono in rosso”.

“Siamo consapevoli - ha detto nei giorni scorsi la ministra Teresa Bellanova - che le risorse previste in questa prima fase rappresentano un segnale importante, ma non sufficiente; avvieremo un confronto e coinvolgeremo tutte le forze politiche e le Regioni affinché si possano unire gli sforzi per incrementare i contributi e ci faremo promotori di una sessione dedicata della Commissione Politiche Agricole per condividere, con le stesse Regioni, il metodo e i nuovi obiettivi necessari ad avviare la riforma del Fondo di Solidarietà Nazionale. I mezzi attualmente disponibili per combattere i cambiamenti climatici, di cui anche la cimice è una conseguenza, non sono più adatti”.
La riforma del Fondo di Solidarietà Nazionale, ha aggiunto la titolare del Mipaaf, deve essere accompagnata anche dall’introduzione di nuovi strumenti assicurativi e dallo sviluppo dei fondi di mutualità. "Le imprese colpite dalla cimice - ha riconosciuto Bellanova - sono in grave sofferenza e la loro situazione è aggravata dall’indebitamento rispetto alle banche. Cercheremo un confronto con l’Associazione Bancaria Italiana per verificare la possibilità di una moratoria sui mutui in corso”.